quiénes somos
palabras
imagenes
vidéo
música
contacto
palabras
UNA SETTIMANA DIFFICILE
Prima di un grande inizio deve esserci caos
Una piccola morte. Libero fluire di pensieri indecifrabili, arcaici. Ecco cosa sono: un’ancora al mondo, alle persone, alla tristezza.
Sento ancora il tuo odore sui miei vestiti. Ma non soffro più, godo della tua non presenza. Mi masturbo e godo. Sono un animale.
Mi alzo la mattina, mi lancio nella società, dormo. Voglio stare da solo. Respirare, dormire, urlare. Saranno anni che non urlo, mi imbarazzano gli impulsi. Sono una persona indecifrabile, incalcolabile. Sono in tutte le cose, sono fatto di niente. Sono una promessa non mantenuta.
Rischio un’altra volta. Salto nel vuoto. Chissà come andrà.
Ho voglia di baciarti. Per ora mi basta questo.
Toujours trop tôt pour un trop tard
Parlami.
Parlami.
Parlami.
Sono qui solo per ascoltarti, sono stanco di leggere i tuoi silenzi. Mi merito questo? Ti ho chiesto questo? Parliamo, ti faccio un caffè. Parliamo. Fumiamo. Ridiamo. Ci baciamo. Mi tocchi il petto. Ti ascolto. Sono qui per questo. Parliamo al buio, parliamo la mattina. Parliamo a colazione, a pranzo, a cena. Parliamo in biblioteca. Studiamo zitti. Ma io vorrei parlarti.
Azar paralelo sincronizado
Mi dici che ti piacciono i miei occhiali, mi guardavi come si guarda un oggetto grazioso al mercato delle pulci. Quando passeggi per le bancarelle e, in mezzo a tante cianfrusaglie, trovi qualcosa di prezioso e ti sembra familiare, rincuorante. Improvvisamente è tutto ciò di cui avevi bisogno ed in fondo pensi che sia stato quell’oggetto a cercare te, ad attrarti con un richiamo silenzioso.
Quell’oggetto, che per molti altri non risaltava nel cumulo confuso di cianfrusaglie usate, tu l’avevi trovato e l’avevi desiderato. L’avevi comprato e messo in tasca.
Quella cianfrusaglia ero io. Un oggetto consumato, ma comunque bello ed attraente. Come quelle cose che acquistano fascino più le consumi. Il fascino di una bellezza oltraggiata dalla polvere, dalle ammaccature. Un diamante vero scambiato per uno zircone e gettato nel cumulo di oggetti a buon prezzo del mercato.
Regali tele dipinte a metà, da finire con il dolore che dispensi. In uno slancio di creatività triste.
Me sentì purificado y no castigado
Un deseo, por todas las cosas que tengo que dejar ir, que tengo que olvidar, porque hay poco espacio y en el camino se viaja ligero. Por el tiempo que he descuidado, aburrido, cancelado. Por los placeres que no quise conocer y por lo que no entendí cómo dar.
Un deseo como una caricia a la vida que no he sentido, un deseo por las historias de los demás, por los que quedan y los que se van. ¿Y para mí? ¿Qué es lo que quiero hoy?
En los huesos, quiero sentir mi falta, mi necesidad. En mis huesos me gustaría sentir el futuro. Entonces, ¿qué es lo que quiero? Una habitación con vista? El romance? La gente? Cosas? Un viaje? El mar? La ligereza del amanecer? Una vida con alguien. Una vida para alguien.
¿Qué me gustaría esta noche? Una dedicación, una promesa, una caricia. Esa caricia. Las cosas que no tengo y las que no sé.
Siempre pensé que el futuro es el lugar más hermoso en la tierra. Quiero el futuro entonces. No soy un testigo.
La certeza de haber vivido.
Quiero todo esto.
Yo quiero todo.
Pero, sobre todo, quiero sentir.
Quiero sentirme.